BONSOIR PARIS!
01/2017
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BonsoirParis firma progetti senza preoccuparsi troppo di seguire schemi prestabiliti e riesci a spaziare dal design all’arte, dagli allestimenti all’architettura. Per capire meglio l’universo dello studio parigino basta citare alcune delle collaborazioni più recenti con Nike, Lacoste e, rullo di tamburi,  Rihanna.

Uno Studio sperimentale e innovativo

Fondato nel 2010 da Rémy Clémente and Morgan Maccari, dal 2012 il team è stato integrato con la presenza di Ben Sandler e negli anni si è ampliato includendo personalità e professionalità diverse, tra architetti, programmatori, ingegneri, designer e creativi.

Tra i progetti di Bonsoir Paris l’allestimento per l’esibizione di Rihanna agli MTV Video Music Awards è un mix di plastica e superfici lucide, rosa e bianco, gonfiabili e superfici lineari. La curiosità era tanta e abbiamo chiesto a Morgan come è stato vedere Rihanna esibirsi sul quel palco.

“Prima di tutto il processo creativo di questo progetto è stato presentato sia a Willo Perron & Associates che  al team di Rihanna.
Il primo passo per sviluppare il progetto è stato capire quale tra alcune proposte fatte da noi preferisse lei.
Guardare lo spettacolo dal vivo è stato più complicato perché abbiamo dovuto aspettare la mattina dopo a causa programmazione televisiva, ma di sicuro è stata una grande sensazione vederla esibirsi nel bel mezzo dei nostro progetto.”

Un approccio sperimentale e innovativo, ben calibrato con tradizione e storia del progetto, permette a Bonsoir Paris di avere una visione ampia del mondo della creatività. Pochi come loro possono immaginare quale direzione sta prendendo il mondo del design. Morgan ci ha raccontato:

“Lo studio è composto da persone e sensibilità molto diverse, quindi la nostra risposta a questa domanda può avere diverse risposte.
Ci ispiriamo alle tendenze attuali, ma anche quelle del passato possono produrre un eco contemporaneo.
Investiamo tempo nella ricerca di nuove tecnologie attraverso la programmazione, il design interattivo applicato a oggetti e spazi. Nella squadra abbiamo grandi appassionati di progettazione parametrica o di realtà virtuale, per esempio.”

Come saranno i prossimi progetti?

“Dall’altro lato”, ci dice Morgan,  “se il digitale viene applicato a quasi ogni produzione contemporanea, vi è anche una grande attenzione alla realizzazione, ai materiali, all’aspetto e alla sensazione di un prodotto per assicurarsi che la fusione tra i due mondi abbia un senso.
Mettiamo anche molte energie nel realizzare progetti autoprodotti, utili a far capire la nostra visione del progetto quando non dobbiamo rispondere ad esigenze commerciali.
La diversità delle nostre ultime sperimentazioni mostra abbastanza bene quale senso stia prendendo il nostro futuro percorso!”

Credits: Alexandra Mocanu

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